Dove va la birra artigianale italiana?


Dove sta andando la birra artigianale italiana? A giudicare dal numero di birrifici in attività la situazione è in evidente fermento (perdonate il calembour...). Ma forse non sono tutte rose e fiori.

Il consumatore si è accorto del prodotto e oggi più o meno tutti sanno che esiste una birra "diversa". Grazie anche ad alcuni pionieri (i primi birrifici, Unionbirrai, homebrewers, appassionati e degustatori, Slow Food...) che hanno tirato "la carretta" in periodi oscuri e si sono battuti per fare conoscere il fenomeno al grande pubblico. Il primo importante passo è stato fatto.

Oggi problemi sono diversi, e quelli più rilevanti sono sostanzialmente di due tipi:
1) il prezzo finale della birra artigianale, spinto al rialzo da impennate delle materie prime, dalla difficoltà di fare impresa in Italia e dall'incapacità dei birrifici nostrani di sfruttare economie di scala;
2) la capacità del consumatore di discriminare tra birra artigianale e birra artigianale, premiando la qualità effettiva e non solo quella presunta ("se è così cara allora DEVE essere buona...!")

Diversi soggetti (vedasi i loghi sopra illustrati) si propongono come punto di riferimento per la risoluzione dei citati e di altri problemi, senza avere, in realtà, dato ancora l'impressione di avere imbocccato la strada giusta. Il motivo? Risorse insufficienti? Campanilismo? Politiche errate? Forse... tuttavia il vero problema risiede a monte, ossia nella poca chiarezza di scopi, interessi  e attività delle tre associazioni/consorzi. Sono realmente credibili agli occhi di TUTTI i produttori e consumatori quei soggetti che parlano di qualità del prodotto ma sono intimamente legati ad attività di produzione e commerciali?
"Conflitto di interessi" è un concetto che è molto di moda in Italia, ma purtroppo solo sulla carta stampata...
In altre parti del mondo ci sono i produttori da un lato e i consumatori dall'altro, ognuno con proprie organizzazioni che perseguono  in modo chiaro i legittimi interessi. Così facendo il settore cresce, si premiano i migliori produttori e il consumatore ha scelta più ampia e a prezzi più bassi.
Utopia?

Davide Bertinotti