La fermentazione principale avviene in due fasi: una aerobica
(in presenza daria) e serve al lievito per moltiplicarsi
esponenzialmente e una anaerobica (in assenza daria) in cui
il lievito trasforma gli zuccheri fermentabili presenti nel mosto
principalmente in alcool etilico e CO2. In più il lievito
produce altre sostanze che contribuiranno al gusto della birra
finita. Le temperature di fermentazione possono variare da 6-7 e
sino a 30°C, in relazione al ceppo di lievito utilizzato.
Quando il 90 % del processo di fermentazione degli zuccheri è
stato realizzato, ossia dopo 3/7 giorni (a seconda del ceppo di
lievito e della temperatura di fermentazione) la birra giovane
passa a serbatoi di maturazione: questa fase è detta anche
fermentazione secondaria.
Durante la maturazione la birra si affina e il dolce del malto si
armonizza con lamaro del luppolo, gli aromi diventano più
evidenti ed il lievito deposita sul fondo del serbatoio. La
maturazione dura in generale da due settimane sino ad alcuni mesi
(per tipologie di birre particolari).
Terminata la maturazione, la birra viene servita o confezionata
(in fusto o bottiglia) per il consumo.
L'industria effettua solitamente la pastorizzazione che consente
una maggiore conservabilità del prodotto ma a scapito delle
qualità nutritive e gustative della birra.
Per molti stili di birra come le weizen, real ales, trappiste
ecc., la birra giovane viene imbottigliata o infustata con nuovo
mosto o altri zuccheri ricreando una nuova fermentazione che
arricchisce il gusto della birra e la satura di CO2.
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